Per bere meglio

Con quali vini utilizzare il decanter?

È luogo comune pensare al decanter come uno strumento adatto solo ai vini molto invecchiati. Ma è davvero così?

Quando e come utilizzare il decanter?

Il decanter è spesso oggetto di accese discussioni tra amanti e specialisti del vino, tra chi lo considera solo un oggetto per fare scena con gli amici e chi invece lo ritiene uno strumento utile se non indispensabile per un'esperienza perfetta di consumo del vino. La realtà è che, tranne casi particolari, è una pratica sconsigliata usarlo con vini invecchiati, mentre vini rossi di media maturazione e anche bianchi possono beneficiare da una scaraffatura in un decanter.
1.

A cosa serve

Il decanter è un recipiente di cristallo o vetro con un collo lungo e una base panciuta. Il significato della parola decanter deriva dal verbo “de-cantare” che ha due significati: lodare smisuratamente e mettere da parte. Nel mondo del vino ci interessa quest’ultimo, infatti la prima funzione del decanter è la separazione dei sedimenti dal vino.
Il secondo compito del decanter è l’ossigenazione del vino. Il contatto con l’aria permette al vino di sprigionare tutti i suoi aromi migliorando l’esperienza di assaggio. In questo senso possiamo considerare il decanter un acceleratore di quanto avviene all’interno del bicchiere quando lo facciamo roteare.

2.

Per quali vini

Partendo dalla funzione di separazione dei residui è chiaro che solo i vini con questa caratteristica sono adatti alla decantazione, quindi vini rossi con almeno un invecchiamento sui 5 anni. Se i vini bianchi raramente portano la formazione di residui, la decantazione è sconsigliata anche per i vini rossi con molti anni di riposo in bottiglia, in quanto versarli nel recipiente potrebbe portare a modifiche non gradite degli equilibri raggiunti grazie al lungo affinamento.
Se però pensiamo all’ossigenazione del vino e relativa “apertura” dei profumi, allora possiamo utilizzare il decanter anche per alcuni vini rossi giovani e perché no qualche bianco ben strutturato.

3.

Il decanter ideale

A seconda del vino che andiamo a decantare dovremmo utilizzare un decanter specifico. Infatti in commercio ne esistono di numerose forme che privilegiano la funzione di ossigenazione, quindi adatti a vini rossi giovani, con superfici più ampie pancia piuttosto che la separazione dei residui, con collo stretto e base più piccola quindi ideali per i vini più invecchiati.

4.

Come si usa

Innanzitutto la bottiglia prima di venire aperta dovrebbe non subire spostamenti e riposare in verticale per almeno 24 ore in modo che i residui si raccolgano sul fondo. Quindi cerchiamo di ricordarci di portare su dalla cantina il nostro Brunello per tempo!
Una volta aperta la bottiglia, il decanter ben lavato con acqua tiepida (senza sapone!) e asciugato (magari utilizzando gli appositi sostegni per farlo sgocciolare) va avvinato. Se versa un goccio di vino e lo si fa roteare in modo che tutta la superficie del recipiente ne venga a contatto per poi versarlo da parte. Si tratta di un’operazione utile per creare uniformità all’interno del decanter e ne prenda il profumo.